L’emergenza COVID-19 che stiamo affrontando ha avuto, tra le varie conseguenze, un riscontro positivo per quanto riguarda il rapporto tra uomo e tecnologia.
La crisi ha solo evidenziato quello che era un bisogno anche prima della pandemia.
Questo periodo, anche se brutalmente, ha fatto aprire gli occhi, soprattutto agli italiani, su quanto sia utile la digitalizzazione del paese.
Durante il lockdown, sono state fatte interviste e sondaggi per capire come le persone riempissero le giornate e constatare quante di esse si affidassero alla tecnologia.
Il risultato è stato che, per svago, per lavoro, per l’istruzione o semplicemente per tenersi in contatto con amici e parenti, la tecnologia si è rivelata un’ottima soluzione.
Ciò che prima era visto come un problema (“ansia da tech”), come l’attaccamento ai cellulari, videogames e computer, oggi si potrebbe dire che per molte persone è stata una salvezza.
Si può, quindi, affermare che l’emergenza in cui ci siamo ritrovati, ci abbia fatto acquisire la consapevolezza su quanto sia necessaria la digitalizzazione.
Usufruire della tecnologia e degli strumenti a nostra disposizione può, e deve, essere un punto di forza.
Non solo per essere pronti ed avere il necessario per contrastare un’epidemia mondiale, ma soprattutto per essere al passo con i tempi.
La tecnologia dopo il COVID-19 diventa una soluzione
Il lockdown, come la pandemia di per sé, hanno incrementato l’uso della tecnologia in modo positivo ed utile.
Vediamo in che modo è cambiato il ruolo della tecnologia dopo il COVID-19.
Basti pensare allo smart working, ormai vista come un’ottima soluzione lavorativa. Permette di avere un equilibrio tra vita e lavoro, di favorire la crescita della produttività e, non essendo limitati da orario e luogo, di poter lavorare ovunque.
Un altro esempio eclatante è la didattica online.
Inizialmente, come si poteva immaginare, sono stati riscontrati molti problemi e difficoltà nell’utilizzarla. Dato dalla mancata preparazione sugli strumenti tecnologici.
Ma è servito, però, a capire dove bisogna agire e su cosa bisogna accelerare i tempi.
Questo evento ha dato inizio ad una serie di scelte, come organizzare corsi di formazione e di aggiornamento. Ma soprattutto, ha dato vita ad iniziative che puntano all’innovazione, la digitalizzazione e a riempire quelle che sono le lacune più profonde.
L’utilizzo delle tecnologie e la conoscenza delle discipline STEM sono tra le competenze più richieste. Domanda che non poteva che aumentare con l’emergenza che stiamo ancora vivendo.
Il governo si è preoccupato di dare il via ad iniziative che proclamassero lo studio delle discipline scientifiche, in particolar modo verso le ragazze per abbattere gli stereotipi di genere.
Anche noi di STEM@IT, ente di formazione che organizza attività STEM per ragazzi, ci siamo apprestati ad organizzare e svolgere lezioni e corsi online. Sia per poter continuare i progetti in corso sia per offrire una soluzione formativa a ragazzi e docenti.
La tecnologia e le infinite soluzioni che offre affiancheranno sempre più l’uomo fino ad entrar a far parte della nostra quotidianità.