“Le donne con i numeri sono negate!” “La matematica è una disciplina prettamente maschile!”. Quante volte ci siamo sentiti ripetere queste frasi? Sfortunatamente, ancora oggi, prevale lo stereotipo che la matematica sia una materia maschile.
Questo pensiero ha contribuito ad alimentare la discriminazione nei confronti dell’accesso delle donne agli studi e alla ricerca matematica.

Dall’antichità ai giorni nostri, famose donne matematiche non solo hanno avanzato la comprensione matematica, ma hanno applicato le scoperte ad altri campi scientifici.
Oggi, 8 marzo, vogliamo raccontarvi la storia di alcune donne coraggiose che hanno fatto della matematica la loro missione. Donne e Matematica sono più vicine di quanto immaginiamo!
Con la speranza che il loro lavoro sia d’ispirazione a ragazzi e ragazzi, perché la matematica riguarda il viaggio della scoperta, non il genere di qualcuno. La matematica è creativa ma è anche libertà!

Ipazia di Alessandria

“Difendi il tuo diritto di pensare, perché anche pensare erroneamente è meglio che non pensare affatto” Ipazia

matematica-e-donne-ipazia-alessandriaC’era una donna quindici secoli fa ad Alessandria d’Egitto, il cui nome era Ipazia. Fu matematica e astronoma, sapiente filosofa, influente politica, sfrontata e carismatica maestra di pensiero e di comportamento.
Studiò fin da giovanissima nella enorme biblioteca d’Alessandria e alla morte del padre Teone, ereditò il suo posto a capo della scuola neoplatonica di Alessandria.

Donna di enorme cultura, di lei non sono rimasti scritti probabilmente a causa di uno dei tanti incendi che distrusse la biblioteca.
Si ritiene che sia la prima donna conosciuta ad aver insegnato matematica e che abbia scritto diversi testi per aiutare i suoi studenti a comprendere concetti matematici.

Arrivò a formulare anche ipotesi sul movimento della Terra, ed è molto probabile che cercò di superare la teoria tolemaica secondo la quale la Terra era al centro dell’universo.
Ipazia viene ricordata anche come l‘inventrice dell’astrolabio, per individuare la posizione degli altri, del planisfero, cartina che raffigura il pianeta Terra, e dell’idroscopio, strumento con il quale si può misurare il diverso peso specifico dei liquidi.

Fu vittima della gelosia politica che a quel tempo prevaleva. La sua brutale uccisione da parte di un gruppo di cristiani avvenuta poco prima di Pasqua, l’ha resa una “martire della libertà di pensiero”.

Marie-Sophie Germain

L’algebra non è che geometria scritta; la geometria non è che algebra figurata.” Marie-Sophie Germain

Francia, anni della Rivoluzione, Marie-Sophie Germain con lo  pseudonimo maschile di Antoine-August Le Blanc si iscrive all’Ecole di Parigi, università dedicata a scienziati e matematici, vietata alle donne.
Ma facciamo un passo indietro…

sophie-germain-matematica-e-donneMarie-Sophie Germain nasce a Parigi il 1 Aprile del 1776 da una ricca famiglia con radicate idee liberali.
All’età di 13 anni si innamora perdutamente della matematica grazie alla lettura di un racconto sulla morte di Archimede, il quale avrebbe trascurato un soldato romano che aveva l’ordine di ucciderlo per cercare una soluzione ad un problema geometrico e così fu ucciso.
Sophie rimase così tanto colpita da questo aneddoto da decidere di dedicare la sua vita a questa disciplina. 

Nel 1794, Sophie, spinta dalla sua grande determinazione e dalla fame di apprendimento, assunse un’identità maschile facendosi passare per uno studente che risultava iscritto all’Ecole.
Per non essere scoperta, si astenne dal frequentare i corsi, presentando comunque le sue elaborazioni scritte ai docenti. 

Il professor Lagrange, uno dei matematici più importanti dell’epoca, fu molto colpito dai lavori di Antoine-August Le Blanc e chiese di incontrarlo. Sophie, dunque, fu costretta a rivelare la sua vera identità. Lagrange, pur essendo stupito nell’incontrare una ragazza, si complimentò con lei per il suo talento invitandola a proseguire gli studi.

Con il sostegno di un mentore come Lagrange, Sophie si dedicò alla ricerca matematica più avanzata interessandosi alla teoria dei numeri. Nel corso di queste ricerche, individuò un particolare tipo di numero primo che da lei prese il nome di numero primo di Sophie Germain.

Nel 1804 inizia una corrispondenza epistolare con Friedrich Gauss, usando lo pseudonimo maschile. Gli rivelerà la sua identità 2 anni dopo, quando richiese un trattamento di riguardo per il matematico, in occasione dell’invasione della Prussia da parte di Napoleone.
Grazie a Gauss riuscì ad ottenere anche la laurea ad honorem nel 1830. Sophie muore a Parigi nel 1831, dopo aver passato una vita a combattere i pregiudizi di genere e a coltivare il suo amore per la Matematica.

Maria Gaetana Agnesi

“Le discipline matematiche devono essere ascritte a parti della filosofia, discipline che a buon diritto rivendicano per sé, in confronto alle altre, il nome di scienza, poiché con fondata certezza ci conducono a raggiungere la verita e a contemplarla , della qual cosa niente é più piacevole” M. Gaetana Agnesi

maria-gaetana-agnesi-matematica“L’Oracolo delle Sette Lingue”, “la scienziata di Dio”, prima donna autrice di un libro di matematica, Maria Gaetana Agnesi, nacque a Milano in una famiglia benestante.
Il padre, Pietro Agnesi, resosi conto delle eccezionali potenzialità della figlia cercò di sfruttarle per entrare a far parte dell’aristocrazia dell’epoca.
Già in tenera età, Agnesi Maria conosceva l’italiano, il francese, il greco, il latino e l’ebraico alle quali si aggiunsero successivamente tedesco e spagnolo.

Proprio grazie al padre, la sua abitazione era costantemente frequentata da intellettuali e scienziati le cui trattazioni incuriosivano Maria, a tal punto da spingerla a voler imparare la matematica e la fisica.
Grazie all’incontro con un monaco che frequentava la sua dimore, Ramiro Rampinelli, Maria fu in grado di ottenere ottimi risultati.
All’età di 20 anni iniziò a scrivere un trattato “Instituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana”. Fu il primo completo lavoro di rassegna sul calcolo infinitesimale, di cui Maria Gaetana Agnesi fornì un’interpretazione originale e sistematica.
Il secondo volume di questo scritto fu dichiarato “il più completo e il migliore fatto in questo campo” dai commissari dell’Accademia delle Scienze di Parigi incaricati di esaminarlo.

Dopo la morte del padre, ormai scienziata affermata, decise di dedicarsi esclusivamente ad opere di carità aprendo una casa di cura per poveri e malati.

Maryam Mirzakhani

“I problemi di matematica sono come i personaggi dei romanzi. Evolvono e quando li guardi di nuovo non assomigliano più alla tua prima impressione.” Maryam Mirzakhani

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Concludiamo questo elogio dedicato al legame tra Matematica e Donne, raccontandovi di una storia molto attuale.

Maryam Mirzakhani (1977-2017) era una Matematica iraniana e professoressa alla Stanford University.
È stata la prima e unica donna a vincere la prestigiosa medaglia Fields in matematica.
Maryam non era solo un genio della matematica, ma una donna che amava i libri e usava le storie per risolvere problemi difficili.

Alle medie sembrava non essere particolarmente portata per la matematica, da piccola amava la letteratura. Leggeva qualsiasi romanzo le capitasse sottomano. Una passione che non ha mai abbandonato. Maryam si appassionò alla matematica il giorno in cui il fratello le parlò di come Friedrich Gauss riuscì in pochi minuti a risolvere il seguente problema: “Come si fa a sommare tutti i numeri da 1 a 100?”.

Gauss aveva preso tutti i numeri e li aveva sommati a coppie, ovvero aveva sommato il primo all’ultimo(1+100=101) il secondo al penultimo( 2+99=101 ) il terzo al terzultimo (3+98=101) e così via, concludendo che  il totale sarebbe ammontato  a 50 gruppi da 101 ovvero 5050.
Pare che la piccola Maryam rimase così affascinata dalla soluzione brillante adottata da Gauss che si appassionò ella stessa alla materia.

Durante le superiori, a 17 anni, ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi internazionali di matematica di Hong Kong.
Nel 2014, la medaglia Fields per “i suoi contributi alla dinamica e alla geometria delle superfici di Riemann e dei loro spazi di moduli”.
Mirzakhani fu la prima donna nella storia a conseguire il premio più prestigioso al mondo, considerato “Nobel” della matematica.
Scomparve prematuramente il 15 luglio 2017, a soli 40 anni, in California.

Speriamo che queste storie siano d’ispirazione per le tutte le donne del mondo. Che rappresentino un punto di riferimento e un punto di partenza per tutte le ragazze che vogliono approcciarsi alle discipline scientifiche.
Così come sono tantissime le donne che hanno contribuito all’innovazione. Non esiste differenza di genere, esiste passione, dedizione, determinazione e voglia di imparare!